Si tratta di un esame ecografico non invasivo dell'apparato genitale femminile interno (utero e annessi).
Essa può essere effettuata in due modi:
L'esame ecografico ginecologico, ed in particolare quello per via trans-vaginale, può essere eseguito in ogni momento del ciclo mestruale o in menopausa; a volte è opportuno effettuarlo in un particolare periodo del ciclo; è un esame del tutto indolore (al massimo può causare un lieve fastidio) e privo di effetti collaterali.
L'esame può avere molteplici finalità, ad esempio: identificare condizioni patologiche anatomo/funzionali dei genitali interni femminili, identificare condizioni anatomiche a rischio oncologico, il monitoraggio delle pazienti sottoposte a terapie mediche/chirurgiche, rilevare modificazioni eventuali di organi e strutture pelviche conseguenti a processi patologici genitali.
L'ecografia ginecologica ha dei limiti. Ad esempio nel 10% circa degli esami ecografici l'endometrio non sarà visualizzabile; nella post-menopausa è possibile non riuscire ad evidenziare le ovaie. L'accuratezza dell'ecografia ginecologica, anche se condotta nelle migliori condizioni operative, non è assoluta (cioè esistono casi falsamente negativi e falsamente positivi) e, sebbene l'ecografia transvaginale sia una metodica accurata nella diagnosi differenziale fra tumefazioni benigne e maligne, l'impiego di tale esame nello screening delle neoplasie ginecologiche non è attualmente supportato da dati scientifici validi. In tutti i casi, l'ecografia non consente di escludere sempre con certezza una patologia a carico dell'utero o delle ovaie.
A discrezione del medico l'esame potrebbe essere completato con una ecografia trans-addominale. Talvolta può essere utile ripetere l'esame a distanza di tempo, al fine di valutare l'evoluzione degli aspetti rilevati o integrare i risultati con quelli di altre metodiche di diagnostica per immagine (TAC, RMN…).