Pediatria: Educare i bambini

C'è un periodo nella vita del bambino, il periodo che a grandi linee va dalla nascita ai primi 18 mesi di vita, in cui il cervello si sviluppa molto velocemente e molto velocemente si sviluppa la possibilità di modulare le emozioni ; in questo periodo il bambino va accolto.

La presenza e la vicinanza di un amoroso caregiver che risponde ai bisogni fisici ed emotivi del bambino è indispensabile per il piccolo.

E' molto importante dunque che la madre (o chi si prende cura del bimbo) risponda semplicemente al bambino: ECCOMI.

Tanto più il piccolo si sentirà accolto e serenamente rassicurato tanto più sarà forte ed indipendente da adulto. No al distacco, no al pianto senza ascolto.

Il periodo che va da due anni ai tre invece muta il quadro.

Il bambino in questo periodo cerca di decodificare il mondo essendo capace di spostarsi, di provare.

Sono i caregiver che devono indicare al bambino quello che può o non può fare, pena per lui un profondo senso di angoscia.

Nel periodo della “prima adolescenza” il bambino deve conoscere l'autorevolezza dei genitori che diventano, inevitabilmente, educatori.

Importante dunque seguire e guardare il bambino durante la sua crescita; riconoscerne i mutamenti, rispettarli e modularli. L'educazione non deve essere una museruola che imbriglia e intristisce il figlio ma che lo aiuta nel camminare nella vita.

Ogni figlio è un figlio unico e non esistono regole universali per educare un figlio; l'Amore per un figlio non è Amore anonimo ma Amore Unico per quel figlio che ha le sue caratteristiche, le sue debolezze, la sua propria vita.

I bambini sereni, che hanno trovato nei loro educatori un valido e solido contatto, sono tranquilli quando i loro educatori li tranquillizzano. Sanno modulare le proprie emozioni.

Dunque sapendo di non essere perfetti occupiamoci del nostro ruolo di educatori con grande gioia, non viviamo afflitti dai sensi di colpa, non sentiamoci affranti se dobbiamo dire un no.